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lunes, 3 de febrero de 2020

FATTI CHE METTONO IN SERIO DUBBIO LA SALUTE MENTALE DI MONS. NGO DINH THUC.


FATTI CHE METTONO IN SERIO DUBBIO LA SALUTE MENTALE DI MONS. NGO DINH THUC.
Mons. Ngo Dinh Thuc: un vescovo cattolico vietnamita, che mentre si trovava a Roma non potè più tornare in patria a causa della violenta irruzione del comunismo a Saigon e della morte di tutta la sua famiglia, incluso il fratello che allora era presidente del Vietnam. Partecipò al Concilio Vaticano II e per alcune azioni che ha compiuto molti lo considerano un “tradizionalista”; negli ultimi anni della sua vita decise di “consacrare” numerosi “vescovi” in condizioni altamente discutibili, e sulla validità di queste consacrazioni permangono dei seri dubbi legati al suo stato mentale e alla sua capacità di giudizio. Analizziamo i fatti:
1. Le ordinazioni e le consacrazioni del Palmar de Troya (“il fiasco di Palmar”, come all'epoca lo definì il Padre Cekada), eseguite per “mandato della Vergine che lo aveva richiesto in un’apparizione”, e con il permesso di una “bilocazione” di Paolo VI, che si trovava presumibilmente “imprigionato in Vaticano ed era stato sostituito da un sosia”; a quell'evento si devono aggiunere le presunte stimmate che Clemente Dominguez avrebbe “ricevuto da Padre Pio” e il fatto che in seguito lo stesso Dominguez, dopo essere stato “consacrato vescovo” da Thuc, si sarebbe proclamato “Papa” con il nome di Gregorio XVII.
Il Padre Cekada dice con una certa ironia che qualsiasi altra persona (ossia: qualunque persona sana di mente o per lo meno dotata di buon senso) avrebbe riso. E quando il 13 gennaio 1976 Mons. Thuc, per giustificare le consacrazioni, dichiara: “Siamo tornati ai tempi apostolici in cui i primi Apostoli si dedicavano a predicare e ordinare senza fare riferimento al primo Papa, San Pietro”, Cekada commenta ironicamente che “è possibile che abbia dimenticato la miracolosa bilocazione di Paolo VI”. E anche l’ “apparizione della Vergine”, aggiungiamo noi.
Quanto sopra affermato è descritto nel testo seguente dal Padre Cekada: “Poco prima di Natale del 1975, un sacerdote apparve ad Arpino [in Italia, dove risiedeva Mons. Thuc] senza essersi fatto annunciare. Mons. Thuc riferisce le sue parole: ‘Sua Eccellenza [disse il sacerdote], la Santa Vergine mi ha inviato per condurla immediatamente in Spagna, dove le chiede di compiere un servizio per lei. La mia macchina è pronta alla porta della canonica, se partiamo immediatamente saremo lì a Natale.’ Stupito da questo invito, dissi: ‘Se è un servizio richiesto dalla Santissima Vergine, sono disposto a seguirti fino alla fine del mondo ...’”
Il Padre Cekada commentando questo fatto dice: “Facciamo una pausa per considerare ciò che il signor Dominguez stava dicendo: la Santissima Vergine e Paolo VI (in ‘bilocazione’) hanno entrambi chiesto a un vescovo cattolico di ordinare al sacerdozio dei laici  (laici che il vescovo aveva appena conosciuto e che non avevano fatto nessuno studio ecclesiastico), e poi di consacrarli vescovi, il tutto nel giro di tre settimane. In una situazione in cui chiunque altro avrebbe riso rifiutando una proposta tanto assurda, Mons. Thuc dimostrò una totale mancanza di buon senso, e accettò.”
2. Le consacrazione di scismatici ed eretici vetero-cattolici di Tolosa e Marsiglia: come se ciò non bastasse, non risulta nemmeno che prima di consacrarli abbia chiesto loro di abiurare.
1)    Il 10 luglio del 1976 consacra Comte de Labat d’Arnoux, un eretico e un apostata, secondo il Padre Barbara. 
2)    L’8 febbraio del 1977 consacra un vetero-cattolico di Tolosa, Jean Laborie, che tra l’altro, sempre secondo il Padre Barbara, è un noto omosessuale ed è stato consacrato almeno altre tre, ma forse addirittura cinque volte. Per questo motivo il padre Cekada afferma: “Ha elevato al pontificato (per l'ennesima volta) Jean Laborie, capo della setta scismatica dei vetero-cattolici della Chiesa Latina di Tolosa”.
3)    Il 19 marzo del 1977 consacra Claude Nanta.
4)    Consacra García, vetero-cattolico di Marsiglia.
5)    Consacra un ex galeotto, Arbinet, che poi diventa vescovo di Palmar de Troya.
6)    Nel 1981 consacra Roger Kozik (che era stato precedentemente consacrato da un vescovo di Palmar nel 1979).
7)    Nel 1981 consacra Michel Fernández (anche lui precedentemente consacrato da un vescovo di Palmar nel 1979). Il Padre Barbara segnala che Kozik e Fernández sono due apostati, e aggiunge che prima della consacrazione episcopale erano stati ordinati tre volte: la prima dal vescovo vetero-cattolico Jean Laborie, la seconda dal vescovo vetero-cattolico André Enos, e la terza da un vescovo di Palmar.
8)    Il 25 settembre del 1982 consacra il vetero-cattolico “vescovo-abate” della “Unione delle Piccole Chiese Cattoliche” Christian Datessen (che era stato precedentemente consacrato da Enos il 10 settembre del 1981).
9)    Tutte queste consacrazioni senza contare quelle di Pierre Salle, Jean Olivieres de Mamistra, Patrick Broucke de Tralles, Philippe Miguet e Michel Main, se per caso non fosse abbastanza.
Riguardo alla consacrazione di Comte de Labat d'Arnoux, il Padre Barbarà dice che fu solo uno dei tanti apostati della Chiesa Cattolica divenuti vescovi Thuchisti; un altro fu Jean Laborie, di cui il Padre Cekada disse: “Elevò all'episcopato (per l'ennesima volta) Jean Laborie, capo di una setta scismatica di ‘vetero-cattolici’, la ‘Chiesa Latina di Tolosa’. Ordinò anche un altro ‘vetero-cattolico’ di Marsiglia di nome Garcia, e un ex detenuto di nome Arbinet che in seguito divenne ‘vescovo’ di Palmar”. Nel 1980, il Padre Cekada non esita a definire “scismatica” la setta di Mount Saint Michael di Spokane, Washington, da cui viene Mark Pivarunas, che fu consacrato “vescovo” da Carmona e che a sua volta consacrò il Padre Dolan.
Come se ciò non bastasse, oltre al cosiddetto fiasco di Palmar, come il Padre Cekada definì l’operato e le consacrazioni di Mons. Thuc a Palmar de Troya, c’è da aggiungere la consacrazione di Christian Marie Datessen, vescovo vetero-cattolico già consacrato il 10 settembre del 1981 da André Enos, il quale a sua volta era un sacerdote apostata che lasciò la Chiesa nel 1950 e in seguito divenne vescovo di una setta fondata nel 1955 da Charles Brearley e conosciuta con il nome di Old Holy Catholic Church. E il 25 settembre del 1982, Datessen fu nuovamente consacrato da Mons. Thuc.

Il Padre Barbará afferma che ci furono molti altri non cattolici e apostati della Chiesa Cattolica che divennero vescovi Tuchisti: “Claude Nanta, Pierre Salle, Jean Oliveres de Mamistra, Patrick Broucke de Tralles, Philippe Miguet, Michel Main”.

3. Le consacrazioni clandestine del Padre Guérard des Lauriers nel 1981 e dei Padri Zamora e Carmona nel 1982; che praticamente furono le uniche a non essere conferite a scismatici o eretici e che, data la popolarità del Padre Guérard des Lauriers, riabilitarono tutto il disastro che Mons. Thuc aveva provocato in materia sacramentale.

4. Le dichirazioni contradditorie:

1)    Si pente dopo i fatti di Palmar de Troya e chiede perdono al “papa” che secondo la bilocazione era un sosia. Ora è lecito chiedersi: cosa c’era di vero nella supposta apparizione della Madonna e nella bilocazione del “vero Paolo VI” venuto ad approvare le consacrazioni?
2)    Dopo di ciò, tornando alle vecchie abitudini ricomincia a consacrare, e dopo aver chiesto perdono allo stesso papa che nel 1976 considerava un sosia, il 25 febbraio del 1982 dichiara che la sede è vacante e che la nuova messa non è valida; cosa resta quindi del perdono chiesto a Roma e al Papa?
3)    L’11 luglio del 1984, a Carthage, ritratta la dichiarazione del 1982, dichiara il suo pentimento e poco prima di morire chiede di nuovo perdono a Roma, riconoscendo Giovanni Paolo II come papa vero e legittimo e accettando il Concilio Vaticano II e la nuova messa.
    
Il padre Sanborn dichiarò che il vescovo Ngo Dinh Thuc era “strano”, e che per questo c’erano tre spiegazioni possibili: due di queste erano la follia e la senilità, la terza la credulità. Fu Sanborn stesso a sollevare la questione, quando disse ai sacerdoti della Società San Pio V che un sacerdote vietnamita gli aveva detto “che Monsignor Thuc alternava momenti di lucidità ad altri di totale assenza”. Non solo affermò che le sue consacrazioni erano dubbie, ma anche che la loro validità non poteva essere dimostrata; e anche nel caso che si fosse dimostrata, disse che “loro non potevano avere nulla a che fare con i vescovi Thuchisti perché erano molto sordidi”.
Sulla questione della lucidità mentale di Mons. Thuc, il Padre Cekada segnalò che Mons. Lefebvre, parlando di Thuc, aveva detto che “non si era mai ripreso dalla morte dei fratelli”. Questa può essere forse l’origine di un simile delirio.
Come se ciò non bastasse, abbiamo l’affermazione sconcertante di Mons. Thuc, non soltanto per l'errore teologico su cui si basa, ma anche per la giustificazione assurda che diede al fatto di aver concelebrato la Nuova Messa con Barthe, il vescovo modernista di Tolone, il Giovedì Santo del 15 aprile del 1981. Scrive il Padre Cekada: “Disse che era perché quel giorno non poteva celebrare da solo... Ma poi spiegò che fu una falsa concelebrazione perché non aveva ricevuto la comunione, e quando un sacerdote non si comunica non c'è Messa.”
A parte il fatto che è un errore teologico considerare la comunione del celebrante essenziale per la Messa, questa dichiarazione dimostra che Thuc era capace di simulare la celebrazione di un sacramento. Questo fatto pone un’incognita importante sulla sua capacità di giudizio e al tempo stesso è assolutamente sconcertante, perché sarebbe ancora peggio pensare che possa avere celebrato invalidamente un rito sacramentale in piena lucidità e senza essere pazzo.
Qualunque persona ragionevole, dopo aver preso atto dei fatti, dubiterebbe positivamente dello stato mentale di Mons. Ngo Dinh Thuc; ma sarebbe un’ipotesi decisamente peggiore quella di un vescovo in pieno possesso delle sue facoltà che ha potuto consapevolmente amministrare un sacramento invalido.
Il dubbio (positivo) sorge in sé e per sé, considerando i fatti, senza bisogno di certificati medici e testimoni. Perché la testimonianza più attendibile sono i fatti in sé, e non quello che le persone, più o meno competenti in materia, possono dire in proposito (considernado tra l’altro che alcuni dei testimoni erano suoi complici).
In conclusione Mons. Thuc non è affidabile in nessuno dei due casi, nè se era insano di mente, e nemmeno se era lucido e consapevole; con l’aggravante irrefutabile, nel secondo caso, di essere capace di realizzare cerimonie sacramentali invalide lucidamente e in piena coscienza.
È un dato di fatto che il Padre Barbara, il Padre Sanborn e il Padre Cekada (giusto per nominare alcuni di quelli che in seguito, per interesse, hanno cambiato idea...) avevano inizialmente messo in dubbio lo stato mentale di Mons. Thuc; e se hanno cambiato opinione è stato perché era “necessario rompere il monopolio dei vescovi di Lefebvristi”, come ha affermato lo stesso padre Barbara.
Per giustificare la sua nuova posizione nei confronti della linea Thuc, il Padre Sanborn, da bravo liberale, ha dichiarato: “Questa necessità è così grande che ogni male circostanziale può essere tollerato in ordine al fine”. Questo significa ammettere che il fine giustifica i mezzi anche se sono cattivi, infatti Sanborn conclude dicendo: “Il punto principale è che a prescindere da quello che si deve tollerare, qualunque associazione con Mons. Thuc, tanto prossima che remota, è giustificabile per la corrispondente ragione di dover sopravvivere”; bell’esempio di tradizionalista antimodernista!
Il Padre Cekada, prima di cambiare la sua posizione, aveva detto: “Le azioni di Mons. Thuc dal 1975 in poi non ispirano molta fiducia, sia riguardo alla sua capacità di giudizio che alla sua prudenza: la questione di Palmar, le promesse fatte al Vaticano e poi non mantenute, le implicazioni con i vetero-cattolici, l’atto di concelebrare la nuova messa dichiarando poi che si era trattato di una simulazione... Sebbene a tutti sia concesso qualche errore, bisogna tuttavia riconoscere che le azioni di Mons. Thuc sono oggettivamente molto gravi – e per un vescovo con la sua esperienza pastorale e il suo brillante percorso accademico in teologia, filosofia e diritto canonico, sono ingiustificabili”. Tanto più che Cekada, accennando ai motivi di questo disastro, dichiarò: “Mons. Lefebvre, che conosceva Mons. Thuc, osservò che non si era mai ripreso dalla morte dei fratelli.”
Solo uno scriteriato non si renderebbe conto che le consacrazioni di Mons. Thuc sono realmente dubbiose, in maniera oggettiva e positiva.
Perché tutto questo è una follia, una storia da pazzi. E come disse con grande lucidità il padre Cekada prima di sviarsi: “Possiamo davvero prendere sul serio tutto questo e presumere che i ‘vescovi’ implicati in azioni del genere siano il futuro della Chiesa?"
Questo non può che sfociare in una setta con messa tradizionale e apparenze antimoderniste e tradizionaliste, e lo stesso Padre Cekada, quando ancora parlava bene, dichiarò:
“La cosa più grave è che questi uomini affermano di essere l’ ‘unica autorità legittima’ della Chiesa Cattolica e che i cattolici sono ‘obbligati’ a obbedirgli. Inoltre pretendono di escludere dalla Chiesa Cattolica tutti quei sacerdoti e laici tradizionalisti che rifiutano di riconoscere la loro ‘autorità’ – una cosa che nessuna organizzazione tradizionale ha mai preteso-.
“Facendo delle affermazioni del genere, questi ‘vescovi’ hanno creato la loro religione, con il loro ‘magistero’, la loro ‘gerarchia episcopale’ e le loro credenze. Nonostante le sue bardature è una nuova religione- e tutte le sue ‘consacrazioni episcopali’, le sue pompose proclamazioni e le sue tronfie rivendicazioni di ‘autorità canonica’ non servono a renderla partecipe di quello che è la religione cattolica. Come minimo ci troviamo nel processo di creazione di qualcosa che diventerà sicuramente una setta scismatica.”
Non potrebbe essere più chiaro.
P. Basilio Méramo
Bogotá, 11 de Marzo de 2018

NOTA: Le fonti delle citazioni di questo scritto sono:
1.     L'articolo del Padre Cekada “Two Bishops in Every Garage” che è inserito come appendice alla fine del libro “The Sacred and the Profane” del Padre Kelly (libro che illustra tutto questo argomento), e che può essere consultato integralmente a questo link:
http://www.meramo.net/AmigosdeMeramo/Articulos_files/SacredandProfane.pdf
2.     Il riassunto su “Lo stato mentale di M. Thuc” scritto sempre dal Padre Kelly e pubblicato nel blog Sursum Corda, visionabile anche a questo link: http://www.meramo.net/AmigosdeMeramo/Articulos_files/Edomental.pdf

martes, 3 de abril de 2018


EL ATAQUE FRONTAL CONTRA MONS. LEFEBVRE ORQUESTADO POR GUÉRARD DES LAURIERS, EL GRAN ARTÍFICE DEL LINAJE DUDOSO DESCENDIENTE DE MONS. THUC


He aquí algunos textos entresacados de la entrevista del P, Guérard des Lauriers de 1986 publicada por la revista Sodalitium en su edición del 30 de Marzo de 2016, en los cuales se acusa a Mons. Lefebvre de sacrílego, cismático y hereje.

Todos los ataques de los thucistas guerardianos o no, se reducen a lo que Guérard des Lauriers afirma en contra de Mons. Lefebvre, con lo cual pudre la Tradición.
Así pues, se impone que los fieles deben de saber en qué términos el P, Guérard des Lauriers se expresaba acerca de Mons. Lefebvre injuriándolo de los delitos más graves como son el sacrilegio, el cisma y la herejía, y todo por no plegársele, en su errada visión categórica dogmático visceral que exigía apodícticamente declarar la Sede Vacante a lo bruto, como el P. Guérard des Lauriers pretendía que hiciera Mons. Lefebvre. Tenemos así, que el gran San Atanasio del siglo XX, Mons. Lefebvre, gracias al cual la Misa Tridentina no fue barrida y aún subsiste, viene a ser el gran sacrílego, cismático y herético para el P Guérard des Lauriers.

Es más, si no hubiera sido por la reputación de Guérard des Lauriers, Mons. Ngo Dinh Thuc hubiera pasado desapercibido para el mundo de la Tradición, pues aquel, aprovechándose de la situación, logra hacerse consagrar Obispo y en plena rebelión contra la autoridad episcopal de Mons. Lefebvre, y Don Antonio de Castro Mayer, para oponérseles contrarrestándoles, y fraguar la imagen de que Mons. Thuc era un tradicionalista integérrimo, baluarte de la tradición aún más que los mismos Mons. Lefebvre y Mons. de Castro Mayer, cuando en realidad era un obispo liberal y modernista, tal como se puede ver por su proceder en el Concilio Vaticano II, según consta en las actas del mismo, reivindicando para las mujeres su participación como ministras en el ámbito religioso y al que no le importaba consagrar a cualquiera aunque fuera un cismático o hereje, tal como de hecho aconteció con las reiteradas consagraciones que hizo con veterocatólicos.


Todos los ataques posteriores que se hicieron a Mons. Lefebvre de parte de los thucistas, tienen su origen y se sintetizan en los que hiciera el P. Guérard des Lauriers; él es el verdadero responsable de toda esta gran confusión que aún hoy perdura y que divide la verdadera Tradición Católica que resiste a Roma Apóstata devenida en la Babilonia Apocalíptica, la Babilonia la Grande, la madre de los fornicarios y de las abominaciones de la tierra, con vertida en el Gran Panteón de todas las falsas religiones de la tierra, pues ha venido a ser albergue de demonios y refugio de toda ave impura y aborrecible, porque del vino de su furiosa fornicación bebieron todas las naciones, con ella fornicaron los reyes de la tierra, y de la cual hay que salir para no ser solidario de sus pecados y no participar de sus plagas. Roma Apóstata, sede del Anticristo (Religioso) como dice Nuestra Señora de la Salette, está ya sentenciada: Ay, ay de la ciudad grande de Babilonia nos dice San Juan.

Todos los thucistas, guerardianos o no, tienen un mismo denominador común, denigrar a Mons Lefebvre, acusándolo de cismático y de hereje, ataque que supera incluso a los de los mismos modernistas; y hoy ante la decadente neofraternidad que traiciona a la Tradición y a la que el mismo Mons. Lefebvre no les sirve más que de pantalla, estos se erigen como los únicos verdaderos, legítimos tradicionalistas, gracias a la sucesión apostólica de Mons. Ngo Dinh Thuc.
Estos son algunos de los textos que así lo prueban:

“Desde hace diez años por lo menos, se enseña en Ecône, se repite e impone a los fieles de los prioratos, y a los niños (inocentes y sin defensa) que frecuentan las escuelas dirigidas por la Fraternidad San Pío X, que el Magisterio es infalible solamente si el Papa habla ‘ex cathedra’. Esto equivale a negar la infalibilidad del Magisterio ordinario universal, la cual es sin embargo afirmada por toda la Tradición, particularmente por el Vaticano I. El ‘Lefebvrismo’ difunde entonces la herejía, a fin de poder proclamar que Mons. Wojtyla es verdaderamente Papa y de poder así guardar los sufragios de los fieles generosos, que se lleva por el camino del infierno en lugar de declararles la Verdad”.

“La Misa tradicional tal como la celebran Mons. Lefebvre y los sacerdotes ordenados por él, esa Misa celebrada una cum Wojtyla, está, quiera lo que quiera el celebrante, objetivamente manchada por una doble impureza que resulta del sacrilegio y cisma capital (cf. 5). La Misa perpetuada por la 
‘Fraternidad San Pío X’ no es, no puede ser, la Oblatio Munda”. Así que no es ni puede ser la oblación pura, con lo

“La viciosidad principal del ‘Lefebvrismo’ consiste en una radical duplicidad, la cual inocula la herejía”.

“Mons. Lefebvre tiene un habitus de la duplicidad tan extraordinario que lo empuja cínicamente a afirmar lo contradictorio”.

cual es peor que la Nueva Misa a la que no ha llegado a considerarla en esos términos.

“Si Mons. Lefebvre no hubiese profanado la Misa tradicional exigiendo que sea celebrada una cum Wojtyla, yo no hubiese siquiera soñado recibir, ni menos todavía conferir, el Episcopado”.

“Mons. Lefebvre, al afirmar que Mons. Wojtyla es papa e intimar a los fieles a no examinar la cuestión, hace imposible afirmar con certeza que él mismo forme parte de la Iglesia fundada por Jesucristo. Por cierto hay que desearlo y se puede suponerlo, pero es imposible estar seguro. La misma incertidumbre afectaría evidentemente la pertenencia a la Iglesia de un Obispo consagrado por Mons. Lefebvre, mientras este continúe reconociendo y exigiendo reconocer que Wojtyla está investido de la suprema Autoridad”.

“Si con ocasión de una eventual Consagración Mons. Lefebvre no declarase públicamente el rechazo de su posición actual, e incluso si exteriormente no reafirmase reconocer a Wojtyla como el Vicario de Jesucristo en acto; entonces, la duplicidad que emplea sistemáticamente exigiría temer el peor de los compromisos. Tales ‘Consagraciones’ estarían ordenadas, satánica y magistralmente, a asegurar mejor la integración [‘alliement’] de la falange ‘tradicional’ en la ‘iglesia’ oficial”.

“...con el fin de (aparentar) justificar la celebración una cum Wojtyla, los Econianos no dudan en afirmar y difundir el error, es decir, que corrompen la Fe de los fieles inoculándoles la herejía”.

“Mons. de Castro Mayer, al menos en la práctica, no hace más que seguir a Mons. Lefebvre”.

“Ahora bien, actualmente, los únicos Obispos de los cuales es seguro que forman parte de la Iglesia militante (Cuerpo Místico de Cristo subsistente en la tierra) son aquellos que ‘proceden’ de Mons. Ngo-Dinh-Thuc; en efecto, ellos son unánimes (a diferencia de Mons. Lefebvre y de Mons. de Castro Mayer) en afirmar la vacancia al menos formal de la Sede Apostólica”.

El P. Guérard des Lauriers cae bajo sus mismos parámetros sin percatarse, al juzgar erróneamente a Mons. Lefebvre de sacrílego, cismático y herético, pues no se da cuenta que al recibir de Ngo Dinh Thuc la consagración episcopal, se mancha de herejía y cisma, ya que Mons. Thuc consagró a cismáticos y herejes veterocatólicos que ya lo eran. En el furor de su chifladura quijotesca, Guérard des Lauriers no se percata de que al ser consagrado por Ngo Dinh Thuc, se hace hereje y cismático por haberla contraído de manos de un obispo que consagra a veterocatólicos.

Si se mira bien, fue el P Guérard des Lauriers, el que potenció y revalidó la imagen falsa de Mons. Ngo Dinh Thuc como obispo tradicionalista y que lo redimió con su prestigio de sus desvaríos y dado esto, contaminó la tradición, desviándola y desvirtuándola y creando una dialéctica infernal que aún hoy divide y además desprestigia la imagen de Mons. Lefebvre. Si se hace abstracción de las consagraciones de los padres des Lauriers, Zamora y Carmona, nadie hubiera tomado en serio a Mons. Ngo Dinh Thuc y habría pasado a la historia como un obispo que desvaría al lado de los del Palmar de Troya y los veterocatólicos, ni siquiera habría sido considerado un tradicionalista.
Es así que el P. Guérard des Lauriers es el verdadero responsable de toda esta división por no aceptar la autoridad de Mons. Lefebvre; además se le llena la boca hablando de la Oblatio Munda, para denostar a Mons. Lefebvre como sacrílego, además de cismático y hereje, diciendo que sus misas están manchadas, cuando él no se percata que con su falsa teoría de materialiter et formaliter, está al menos admitiendo que dice la Misa Una Cum materialiter, con lo cual la acusación que le hace a Mons. Lefebvre, le cae encima, por estar materialmente con el Papa hereje.

P. Basilio Méramo Bogotá, 
Lunes de Pascua 2 de Abril de 2018