Escritos, trabajos y sermones del Padre Basilio Méramo Chaljub, miembro de la Fraternidad Sacerdotal San Pío X fundada por Monseñor Marcel Lefébvre. Combate al modernismo y a las herejías de hoy y siempre.
domingo, 23 de febrero de 2020
Sermón de Quincuagésima (23/feb/2020). P. Basilio Méramo
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domingo, 16 de febrero de 2020
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domingo, 9 de febrero de 2020
lunes, 3 de febrero de 2020
FATTI CHE METTONO IN SERIO DUBBIO LA SALUTE MENTALE DI MONS. NGO DINH THUC.
FATTI CHE METTONO IN SERIO DUBBIO LA SALUTE MENTALE DI
MONS. NGO DINH THUC.
Mons. Ngo Dinh Thuc: un vescovo cattolico
vietnamita, che mentre si trovava a Roma non potè più tornare in patria a causa
della violenta irruzione del comunismo a Saigon e della morte di tutta la sua
famiglia, incluso il fratello che allora era presidente del Vietnam. Partecipò
al Concilio Vaticano II e per alcune azioni che ha compiuto molti lo
considerano un “tradizionalista”; negli ultimi anni della sua vita decise di
“consacrare” numerosi “vescovi” in condizioni altamente discutibili, e sulla
validità di queste consacrazioni permangono dei seri dubbi legati al suo stato
mentale e alla sua capacità di giudizio. Analizziamo i fatti:
1. Le ordinazioni e le consacrazioni del
Palmar de Troya (“il fiasco di Palmar”,
come all'epoca lo definì il Padre Cekada), eseguite per “mandato della Vergine
che lo aveva richiesto in un’apparizione”, e con il permesso di una
“bilocazione” di Paolo VI, che si trovava presumibilmente “imprigionato in Vaticano
ed era stato sostituito da un sosia”; a quell'evento si devono aggiunere le
presunte stimmate che Clemente Dominguez avrebbe “ricevuto da Padre Pio” e il
fatto che in seguito lo stesso Dominguez, dopo essere stato “consacrato
vescovo” da Thuc, si sarebbe proclamato “Papa” con il nome di Gregorio XVII.
Il Padre Cekada dice con una certa ironia
che qualsiasi altra persona (ossia: qualunque persona sana di mente o per lo
meno dotata di buon senso) avrebbe riso. E quando il 13 gennaio 1976 Mons. Thuc,
per giustificare le consacrazioni, dichiara: “Siamo tornati ai tempi apostolici in cui i primi Apostoli si
dedicavano a predicare e ordinare senza fare riferimento al primo Papa, San
Pietro”, Cekada commenta ironicamente che “è possibile che abbia dimenticato la miracolosa bilocazione di Paolo
VI”. E anche l’ “apparizione della Vergine”, aggiungiamo noi.
Quanto sopra affermato è descritto nel
testo seguente dal Padre Cekada: “Poco
prima di Natale del 1975, un sacerdote apparve ad Arpino [in Italia, dove
risiedeva Mons. Thuc] senza essersi fatto annunciare. Mons. Thuc riferisce le
sue parole: ‘Sua Eccellenza [disse il sacerdote], la Santa Vergine mi ha
inviato per condurla immediatamente in Spagna, dove le chiede di compiere un
servizio per lei. La mia macchina è pronta alla porta della canonica, se
partiamo immediatamente saremo lì a Natale.’ Stupito da questo invito, dissi: ‘Se
è un servizio richiesto dalla Santissima Vergine, sono disposto a seguirti fino
alla fine del mondo ...’”
Il Padre Cekada commentando questo fatto
dice: “Facciamo una pausa per considerare
ciò che il signor Dominguez stava dicendo: la Santissima Vergine e Paolo VI (in
‘bilocazione’) hanno entrambi chiesto a un vescovo cattolico di ordinare al
sacerdozio dei laici (laici che il
vescovo aveva appena conosciuto e che non avevano fatto nessuno studio
ecclesiastico), e poi di consacrarli vescovi, il tutto nel giro di tre
settimane. In una situazione in cui chiunque altro avrebbe riso rifiutando una
proposta tanto assurda, Mons. Thuc dimostrò una totale mancanza di buon senso,
e accettò.”
2. Le consacrazione di scismatici ed
eretici vetero-cattolici di Tolosa e Marsiglia: come se ciò non bastasse, non
risulta nemmeno che prima di consacrarli abbia chiesto loro di abiurare.
1)
Il 10 luglio del 1976 consacra
Comte de Labat d’Arnoux, un eretico e un apostata, secondo il Padre Barbara.
2)
L’8 febbraio del 1977 consacra
un vetero-cattolico di Tolosa, Jean Laborie, che tra l’altro, sempre secondo il
Padre Barbara, è un noto omosessuale ed è stato consacrato almeno altre tre, ma
forse addirittura cinque volte. Per questo motivo il padre Cekada afferma: “Ha elevato al pontificato (per l'ennesima
volta) Jean Laborie, capo della setta scismatica dei vetero-cattolici della
Chiesa Latina di Tolosa”.
3)
Il 19 marzo del 1977 consacra Claude
Nanta.
4)
Consacra García,
vetero-cattolico di Marsiglia.
5)
Consacra un ex galeotto,
Arbinet, che poi diventa vescovo di Palmar de Troya.
6)
Nel 1981 consacra Roger Kozik (che
era stato precedentemente consacrato da un vescovo di Palmar nel 1979).
7)
Nel 1981 consacra Michel
Fernández (anche lui precedentemente consacrato da un vescovo di Palmar nel
1979). Il Padre Barbara segnala che Kozik e Fernández sono due apostati, e
aggiunge che prima della consacrazione episcopale erano stati ordinati tre
volte: la prima dal vescovo vetero-cattolico Jean Laborie, la seconda dal
vescovo vetero-cattolico André Enos, e la terza da un vescovo di Palmar.
8)
Il 25 settembre del 1982
consacra il vetero-cattolico “vescovo-abate” della “Unione delle Piccole Chiese
Cattoliche” Christian Datessen (che era stato precedentemente consacrato da
Enos il 10 settembre del 1981).
9)
Tutte queste consacrazioni
senza contare quelle di Pierre Salle, Jean Olivieres de Mamistra, Patrick Broucke
de Tralles, Philippe Miguet e Michel Main, se per caso non fosse abbastanza.
Riguardo alla
consacrazione di Comte de Labat d'Arnoux, il Padre Barbarà dice che fu solo uno
dei tanti apostati della Chiesa Cattolica divenuti vescovi Thuchisti; un altro
fu Jean Laborie, di cui il Padre Cekada disse: “Elevò all'episcopato (per l'ennesima volta) Jean Laborie, capo di una
setta scismatica di ‘vetero-cattolici’, la ‘Chiesa Latina di Tolosa’. Ordinò
anche un altro ‘vetero-cattolico’ di Marsiglia di nome Garcia, e un ex detenuto
di nome Arbinet che in seguito divenne ‘vescovo’ di Palmar”. Nel 1980, il
Padre Cekada non esita a definire “scismatica” la setta di Mount Saint Michael
di Spokane, Washington, da cui viene Mark Pivarunas, che fu consacrato
“vescovo” da Carmona e che a sua volta consacrò il Padre Dolan.
Come se ciò non bastasse, oltre al cosiddetto
fiasco di Palmar, come il Padre Cekada definì l’operato e le consacrazioni di
Mons. Thuc a Palmar de Troya, c’è da aggiungere la consacrazione di Christian
Marie Datessen, vescovo vetero-cattolico già consacrato il 10 settembre del 1981
da André Enos, il quale a sua volta era un sacerdote apostata che lasciò la
Chiesa nel 1950 e in seguito divenne vescovo di una setta fondata nel 1955 da
Charles Brearley e conosciuta con il nome di Old Holy Catholic Church. E il 25
settembre del 1982, Datessen fu nuovamente consacrato da Mons. Thuc.
Il Padre Barbará afferma che ci furono molti
altri non cattolici e apostati della Chiesa Cattolica che divennero vescovi Tuchisti:
“Claude Nanta, Pierre Salle, Jean Oliveres de Mamistra, Patrick Broucke de
Tralles, Philippe Miguet, Michel Main”.
3. Le consacrazioni clandestine del Padre
Guérard des Lauriers nel 1981 e dei Padri Zamora e Carmona nel 1982; che
praticamente furono le uniche a non essere conferite a scismatici o eretici e
che, data la popolarità del Padre Guérard des Lauriers, riabilitarono tutto il
disastro che Mons. Thuc aveva provocato in materia sacramentale.
4. Le dichirazioni contradditorie:
1)
Si pente dopo i fatti di Palmar
de Troya e chiede perdono al “papa” che secondo la bilocazione era un sosia. Ora
è lecito chiedersi: cosa c’era di vero nella supposta apparizione della Madonna
e nella bilocazione del “vero Paolo VI” venuto ad approvare le consacrazioni?
2)
Dopo di ciò, tornando alle
vecchie abitudini ricomincia a consacrare, e dopo aver chiesto perdono allo
stesso papa che nel 1976 considerava un sosia, il 25 febbraio del 1982 dichiara
che la sede è vacante e che la nuova messa non è valida; cosa resta quindi del
perdono chiesto a Roma e al Papa?
3)
L’11 luglio del 1984, a
Carthage, ritratta la dichiarazione del 1982, dichiara il suo pentimento e poco
prima di morire chiede di nuovo perdono a Roma, riconoscendo Giovanni Paolo II
come papa vero e legittimo e accettando il Concilio Vaticano II e la nuova
messa.
Il padre Sanborn dichiarò che il vescovo Ngo Dinh Thuc era “strano”,
e che per questo c’erano tre spiegazioni possibili: due di queste erano la follia
e la senilità, la terza la credulità. Fu Sanborn stesso a sollevare la
questione, quando disse ai sacerdoti della Società San Pio V che un sacerdote
vietnamita gli aveva detto “che Monsignor
Thuc alternava momenti di lucidità ad altri di totale assenza”. Non solo
affermò che le sue consacrazioni erano dubbie, ma anche che la loro validità non
poteva essere dimostrata; e anche nel caso che si fosse dimostrata, disse che “loro non potevano avere nulla a che fare
con i vescovi Thuchisti perché erano molto sordidi”.
Sulla questione della lucidità mentale di
Mons. Thuc, il Padre Cekada segnalò che Mons. Lefebvre, parlando di Thuc, aveva
detto che “non si era mai ripreso dalla
morte dei fratelli”. Questa può essere forse l’origine di un simile
delirio.
Come se ciò non bastasse, abbiamo
l’affermazione sconcertante di Mons. Thuc, non soltanto per l'errore teologico
su cui si basa, ma anche per la giustificazione assurda che diede al fatto di
aver concelebrato la Nuova Messa con Barthe, il vescovo modernista di Tolone, il
Giovedì Santo del 15 aprile del 1981. Scrive il Padre Cekada: “Disse che era perché quel giorno non poteva
celebrare da solo... Ma poi spiegò che fu una falsa concelebrazione perché non
aveva ricevuto la comunione, e quando un sacerdote non si comunica non c'è
Messa.”
A parte il fatto che è un errore teologico
considerare la comunione del celebrante essenziale per la Messa, questa
dichiarazione dimostra che Thuc era capace di simulare la celebrazione di un
sacramento. Questo fatto pone un’incognita importante sulla sua capacità di
giudizio e al tempo stesso è assolutamente sconcertante, perché sarebbe ancora
peggio pensare che possa avere celebrato invalidamente un rito sacramentale in
piena lucidità e senza essere pazzo.
Qualunque persona ragionevole, dopo aver preso atto dei
fatti, dubiterebbe positivamente dello stato mentale di Mons. Ngo Dinh Thuc; ma
sarebbe un’ipotesi decisamente peggiore quella di un vescovo in pieno possesso
delle sue facoltà che ha potuto consapevolmente amministrare un sacramento
invalido.
Il dubbio (positivo) sorge in sé e per sé, considerando i
fatti, senza bisogno di certificati medici e testimoni. Perché la testimonianza
più attendibile sono i fatti in sé, e non quello che le persone, più o meno
competenti in materia, possono dire in proposito (considernado tra l’altro che
alcuni dei testimoni erano suoi complici).
In conclusione Mons. Thuc non è affidabile in nessuno dei due
casi, nè se era insano di mente, e nemmeno se era lucido e consapevole; con
l’aggravante irrefutabile, nel secondo caso, di essere capace di realizzare
cerimonie sacramentali invalide lucidamente e in piena coscienza.
È un dato di fatto che il Padre Barbara, il Padre Sanborn e il
Padre Cekada (giusto per nominare alcuni di quelli che in seguito, per
interesse, hanno cambiato idea...) avevano inizialmente messo in dubbio lo
stato mentale di Mons. Thuc; e se hanno cambiato opinione è stato perché era “necessario rompere il monopolio dei vescovi
di Lefebvristi”, come ha affermato lo stesso padre Barbara.
Per giustificare la sua nuova posizione nei confronti della
linea Thuc, il Padre Sanborn, da bravo liberale, ha dichiarato: “Questa necessità è così grande che ogni
male circostanziale può essere tollerato in ordine al fine”. Questo
significa ammettere che il fine giustifica i mezzi anche se sono cattivi, infatti
Sanborn conclude dicendo: “Il punto
principale è che a prescindere da quello che si deve tollerare, qualunque
associazione con Mons. Thuc, tanto prossima che remota, è giustificabile per la
corrispondente ragione di dover sopravvivere”; bell’esempio di tradizionalista
antimodernista!
Il Padre Cekada, prima di cambiare la sua posizione, aveva
detto: “Le azioni di Mons. Thuc dal 1975
in poi non ispirano molta fiducia, sia riguardo alla sua capacità di giudizio che
alla sua prudenza: la questione di Palmar, le promesse fatte al Vaticano e poi
non mantenute, le implicazioni con i vetero-cattolici, l’atto di concelebrare la
nuova messa dichiarando poi che si era trattato di una simulazione... Sebbene a
tutti sia concesso qualche errore, bisogna tuttavia riconoscere che le azioni
di Mons. Thuc sono oggettivamente molto gravi – e per un vescovo con la sua
esperienza pastorale e il suo brillante percorso accademico in teologia,
filosofia e diritto canonico, sono ingiustificabili”. Tanto più che Cekada,
accennando ai motivi di questo disastro, dichiarò: “Mons. Lefebvre, che conosceva Mons. Thuc, osservò che non si era mai
ripreso dalla morte dei fratelli.”
Solo uno scriteriato non si renderebbe conto che le
consacrazioni di Mons. Thuc sono realmente dubbiose, in maniera oggettiva e
positiva.
Perché tutto questo è una follia, una storia da pazzi. E come
disse con grande lucidità il padre Cekada prima di sviarsi: “Possiamo davvero prendere sul serio tutto questo e presumere che i
‘vescovi’ implicati in azioni del genere siano il futuro della Chiesa?"
Questo non può che sfociare in una setta con messa
tradizionale e apparenze antimoderniste e tradizionaliste, e lo stesso Padre
Cekada, quando ancora parlava bene, dichiarò:
“La cosa più grave è che
questi uomini affermano di essere l’ ‘unica autorità legittima’ della Chiesa Cattolica
e che i cattolici sono ‘obbligati’ a obbedirgli. Inoltre pretendono di
escludere dalla Chiesa Cattolica tutti quei sacerdoti e laici tradizionalisti
che rifiutano di riconoscere la loro ‘autorità’ – una cosa che nessuna
organizzazione tradizionale ha mai preteso-.
“Facendo delle affermazioni
del genere, questi ‘vescovi’ hanno creato la loro religione, con il loro
‘magistero’, la loro ‘gerarchia episcopale’ e le loro credenze. Nonostante le
sue bardature è una nuova religione- e tutte le sue ‘consacrazioni episcopali’,
le sue pompose proclamazioni e le sue tronfie rivendicazioni di ‘autorità
canonica’ non servono a renderla partecipe di quello che è la religione
cattolica. Come minimo ci troviamo nel processo di creazione di qualcosa che
diventerà sicuramente una setta scismatica.”
Non potrebbe essere più chiaro.
P. Basilio Méramo
Bogotá, 11 de Marzo de
2018
NOTA: Le fonti delle citazioni di questo scritto sono:
1.
L'articolo del Padre Cekada “Two Bishops in Every Garage” che
è inserito come appendice alla fine del libro “The Sacred and the Profane” del
Padre Kelly (libro che illustra tutto questo argomento), e che può essere
consultato integralmente a questo link:
http://www.meramo.net/AmigosdeMeramo/Articulos_files/SacredandProfane.pdf
2.
Il riassunto su “Lo stato mentale di M. Thuc” scritto sempre
dal Padre Kelly e pubblicato nel blog Sursum Corda, visionabile anche a questo
link: http://www.meramo.net/AmigosdeMeramo/Articulos_files/Edomental.pdf
domingo, 2 de febrero de 2020
domingo, 26 de enero de 2020
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